Il comportamento di un gatto non può mai essere paragonato a quello dei cani.
I cani sono animali sociali e solo attraverso rigide gerarchie si riesce ad avere una pacifica convivenza. I gatti formano gruppi sociali solo per necessità e la convivenza non è basata su una gerarchia ma sul rispetto di aree territoriali. In alcuni casi queste sono piccole, alcune volte sovrapposte con frequentazioni dello stesso luogo a diversi orari da parte dei diversi “titolari”, ma sicuramente ben delimitate e ben difese.
I maschi marcano con le urine o con le ghiandole del muso o delle zampe il territorio lungo i confini ed in particolar modo nei posti di passaggio.
Questo comportamento è presente in tutti i gatti, randagi e casalinghi.
Non comprendere questa importante differenza tra cane e gatto difficilmente ci permetterà di apprezzare e di capire a pieno il comportamento del gatto.
Nei gatti che vivono in un gruppo il loro comportamento è estremamente tollerante in alcuni casi arrivano anche ad allevare e difendere insieme i cuccioli.
Per quanto riguarda il comportamento territoriale del gatto si può dire che questo è molto flessibile. Alcuni soggetti non gradiscono assolutamente estranei, mostrandosi verso di essi, molto aggressivi. Altri soggetti invece si mostrano molto più tolleranti.
I gatti maschi alcune volte possono avere un comportamento che ai nostri occhi può sembrare raccapricciante: se trova una cucciolata non sua, in assenza della mamma, uccide tutti i cuccioli. Questo comportamento mira a far terminare l’allattamento dei cuccioli e a far tornare il calore alla gatta e permettere quindi al maschio di accoppiarsi per avere cuccioli propri.
Lo sviluppo del comportamento sociale può essere diviso in differenti fasi:
la prima va dalla nascita fino alla 7a settimana ed è detto periodo di socializzazione. Durante questo periodo è importante che i cuccioli abbiano il maggior numero di contatti con altri gatti e con esseri umani. Frequenti manipolazioni cuccioli migliorano i rapporti futuri fra uomo e gatto adulto mentre la frequentazione di soggetti adulti li rende più tolleranti in futuro verso i consimili. i soggetti che in questo periodo non hanno questo tipo di esperienze quasi sicuramente diventano soggetti selvatici quasi impossibili da recuperare per una soddisfacente convivenza casalinga.