Nello sport, tutti i movimenti inducono il corpo a lavorare. In termini puramente fisici, lavoro = forza x distanza. L’intento della maggior parte degli sport è quello di aumentare il valore del lavoro, e dall’equazione si può dedurre che è possibile ottenere tale risultato aumentando una o entrambe le variabili, purché non vengano danneggiate le rimanenti. Si è già accennato a come migliorare l’elemento forza con l’allenamento sistematico della potenza/con i pesi. Perciò dobbiamo esaminare il dato ‘distanza’ dell’equazione. La ‘distanza’, in questo contesto, è quella dell’estensione totale in cui viene fatta agire la forza. Ad esempio, quanto più ampia è la portata di movimento coperta dal pugno, nel pugilato, tanto più potente è il colpo.
Lo stesso concetto vale per il raggio di movimento della racchetta da tennis, della mazza da golf, della mazza da baseball e da cricket, ecc. Se l’allenamento della flessibilità può aumentare il raggio d’azione della forza, allora il risultato è un aumento della funzione, con effetto finale sulla forza di impatto. Quindi, la racchetta, l’estremità della mazza da golf, la pala della mazza da cricket o la scarpa che riveste il piede del calciatore, colpiscono la palla con maggiore forza se lo slancio è più lungo.
Fattori che influiscono sulla flessibilità
Molti atleti di entrambi i sessi raggiungono prestazioni di alto livello in età molto più precoce di quanto accadeva soltanto pochi anni fa. In sport come la ginnastica ed il nuoto, questo fatto è spesso favorito dalla naturale flessibilità dei giovani, e non è se non intorno ai 20 anni d’età che l’innata flessibilità giovanile comincia a diminuire, perché le giunture cartilaginee iniziano ad ossificarsi e si sviluppano ossa più forti. Gli allenatori devono capire che il corpo del giovane atleta non è nel pieno delle forze ed è assai suscettibile di lesioni. Un allungamento muscolare eccessivo può avere alla lunga un effetto dannoso nel giovane atleta, col risultato di problemi anatomici che affiorano solo più tardi, quando è troppo tardi per correggerli. Un eccessivo allungamento muscolare delle giunture con l’esecuzione regolare di attività di tipo balistico andrebbe evitato e sostituito con un allungamento moderato.
D’altra parte, con la crescente popolarità ed importanza della pratica sportiva da parte degli anziani, molte persone di una certa età raggiungono ancora prestazioni di élite. La flessibilità, in ogni caso, diminuisce con gli anni. Molti muscoli e tessuti connettivi del corpo si accorciano e possono sorgere problemi di ordine medico come artrite e reumatismi. Si intensifica la calcificazione delle cartilagini e dei tessuti intorno alle articolazioni. Quando la cartilagine articolare comincia a logorarsi, le articolazioni si muovono meno agevolmente, specie nella parte inferiore della schiena e del ginocchio. Si possono sviluppare situazioni degenerative.
Nonostante queste considerazioni scoraggianti, è possibile conservare un certo grado di flessibilità e ridurre l’accorciamento dei tessuti, praticando quotidianamente lo stretching e continuando in tale pratica anche dopo l’addio alle competizioni, in modo da mantenere un alto livello di forma fisica.
Le donne sono per natura più flessibili rispetto agli uomini, per via della loro diversa struttura anatomica e della minor massa muscolare attorno alle articolazioni. Tuttavia, un uomo che si alleni metodicamente per uno sport che richiede più elevati livelli di flessibilità può compiere progressi notevoli. Alti livelli di flessibilità si possono ad esempio osservare nei ginnasti, nei ballerini, nei pattinatori su ghiaccio, in coloro che praticano arti marziali e negli atleti. Comunque, molti sport di squadra praticati da uomini riducono sensibilmente la flessibilità, come ad esempio rugby e calcio. Similmente, sebbene le donne di solito nascano dotate di maggiore flessibilità, questa quasi certamente viene compromessa se non ci si impegna in un allenamento costante.
Un altro fattore che influisce sulla flessibilità è la temperatura. In condizioni climatiche calde, i muscoli ed i tessuti connettivi, già sottoposti ad una attività di riscaldamento, permetteranno una maggiore flessibilità attorno alle articolazioni in funzione.
Le caratteristiche dello sport in cui ci si specializza spesso richiedono che la maggior parte del tempo trascorso ad allenarsi venga dedicato ad un particolare componente del fitness. Per esempio, un sollevatore di pesi passa più tempo ad allenare la forza, uno scattista la velocità ed un ginnasta ritmico la flessibilità. È tuttavia importante sviluppare a livello più o meno alto tutte le componenti del fitness, dal momento che tutte contribuiranno alla prestazione finale. Da questo punto di vista, tutti gli atleti di ambo i sessi vanno spronati a dedicare più tempo al miglioramento delle doti di flessibilità.
Sviluppo della flessibilità
La flessibilità può essere sviluppata rapidamente applicando metodi corretti di allenamento. Va comunque fatta una distinzione tra lo stretching come attività di riscaldamento e lo stretching eseguito per ottenere un durevole progresso nel raggio di movimento riguardante un’articolazione. Per lo più, il facile stretching compiuto prima della sessione di allenamento o di competizione per far prendere ai muscoli confidenza con i movimenti che stanno per essere effettuati, non basta a determinare benefici più duraturi nella flessibilità. Maggiori miglioramenti nel raggio di movimento si otterranno stabilendo, nell’ambito del ciclo di allenamento, delle sedute dedicate in modo speciale alla flessibilità, e lavorando con routine di esercizi sistematici.