Le regole dettate dal bon ton riguardo l’assegnazione dei posti a tavola sarebbero molto rigide: il condizionale, in questo caso, è d’obbligo, perché – a parte il fatto che rispettare tali norme richiederebbe spesso calcoli e complicate valutazioni – oggigiorno, nella maggior parte dei casi, si tende a privilegiare l’aspetto “ludico” di un incontro tra amici a scapito di quello prettamente “diplomatico”, assegnando i posti a sedere soprattutto in base alle amicizie, agli interessi comuni o alle possibili affinità.
Questo non toglie, per altro, che possano ancora presentarsi circostanze in occasioni delle quali anche queste regole debbano essere opportunamente applicate. Non pensiamo soltanto ai pranzi di gala: sapete dove va fatto accomodare l’ospite d’onore, per esempio, può rivelarsi molto utile in numerosi altri contesti: dalla cena d’affari al ritrovo con parenti che hanno una certa età (e che a certi particolari fanno sempre caso). A noi, non resta altro da fare che passare finalmente in rassegna i dettati fondamentali di questa “scienza del posto a tavola”.
La padrona e il padrone di casa dovrebbero fronteggiarsi (se il tavolo è rettangolare, siederanno a capotavola). A destra di lei siede l’invitato più importante, a destra di lui l’invitata più importante. Il secondo ospite per importanza prende posto a sinistra della padrona di casa; la seconda ospite – sempre per importanza (presumibilmente, la compagna di chi si è accomodato alla sinistra della padrona di casa) – a sinistra del padrone di casa. E così via, alternando uomini e donne. Se il fatto che i coniugi si fronteggino non si dovesse conciliare – per questioni di carattere numerico – con tale alternanza, la prima ospite femminile (sempre in ordine di importanza) siede al posto del padrone di casa, mentre quest’ultimo scala alla sua sinistra, lasciando alla sua (di lei) destra la terza persona in ordine di importanza. Se nessuno degli ospiti può essere considerato – per motivi di professione o di carica – più importante degli altri, il posto d’onore (di fianco a uno dei due padroni di casa) va assegnato alla persona più anziana. A una tavola composta soltanto da due coppie, l’invitato si accomoda di fronte al padrone di casa; a destra di quest’ultimo siede l’invitata, a sinistra, invece, la padrona di casa.
Come si prende posto a tavola?
Con molta calma, innanzitutto, dal momento che non tocca a voi scegliere dove accomodarvi. A meno che non notiate dei segnaposti (che dovranno rimanere esattamente dove li avete trovati!) o (soprattutto ai pranzi di gala) una mappa delle posizioni assegnate, attendete, con pazienza, che la padrona di casa vi indichi quale posto occupare. Ricordate che spetterà comunque a lei sedersi per prima, quindi alle altre donne e, infine, agli uomini: questi ultimi dovrebbero essere così gentili da aiutare le signore, scostando la loro sedia per farle accomodare. Ai pranzi di gala, saranno la padrona di casa e l’ospite d’onore a sedersi per primi; seguiranno gli invitai e – a chiudere la tavolata – il padrone di casa con la ospite d’onore. Spostando avanti e indietro la sedia, sollevatela da terra, cercando di essere il più discreti e meno rumorosi possibile: non state arando un campo. Una volta accomodati, mantenete una posizione composta: busto eretto e gambe raccolte; queste non andrebbero né distese sotto il tavolo, né accavallate, rischiereste di dare una pedata alla vostra vicina o, se il tavolo è particolarmente basso, di tirarvi dietro anche la tovaglia.