Eccolo.
Be’, non ha certo un bell’aspetto! A parte la polvere (chissà dov’era stato ficcato…) necessitava di una drastica pulizia e di un discreto maquillage. Quell’orribile nero andava tolto!
In questa immagine si può notare il cerchio inferiore (che viene avvitato alle quattro gambe) scollato e rotto in alcune sue parti. Inoltre risulta ben evidente il totale abbandono a cui era stato sottoposto questo sgabellino.
La prima cosa da fare, pertanto, era di smontarlo in tutti i suoi pezzi. Per cui sono state svitate le quattro gambe dalla colonna principale (le viti erano nascoste sotto dei tappini di legno visibili nella foto), il cerchio inferiore e la seduta con la grossa vite in ferro che anch’essa necessitava di una bella pulizia.
Saltiamo le solite operazioni di sverniciatura che ormai credo proprio che abbiate capito come vengano svolte…! Qui si vede una parte del cerchio, e precisamente quella che era scollata, riattaccata e rinforzata con due spine passanti da una parte all’altra e, nella seconda immagine, dopo un primo ritocco per minimizzare i danni del legno. Sono poi state effettuate altre operazioni di stuccatura.
I vari pezzi sono stati tutti puliti da quell’orribile nero, stuccati ed è stata data loro una mano leggera di gommalacca (nel barattolo) prima della lucidatura a cera. Noterete che i quattro piedini sulla destra della foto sono stati completamente rifatti con legno nuovo di faggio (quelli vecchi erano ormai inutilizzabili). Sembrano più chiari perchè in questo caso riflettono meglio la luce che li colpisce, ma nell’immagine successiva potete notare come ben si integrino con il resto della struttura.
Ecco in pratica la seconda immagine della serie. Più o meno l’inquadratura è simile, ma lo sgabellino è rinato. Sembra quasi che abbia apprezzato il trattamento a cui è stato sottoposto…!
E qui lo sgabellino è visibile integralmente. Meritava di essere restaurato…? Io credo di sì…!
L’ultima immagine mostra la netta differenza tra com’era lo sgabellino prima del restauro e dopo, con la nuova impagliatura. Al momento dell’acquisto di un oggetto bisogna valutare innanzitutto la bontà della sua struttura, l’importante è che non vi siano rotture di notevole entità o irrimediabili altrimenti sarà necessario ricostruire il pezzo danneggiato e non sempre l’operazione è così semplice da giustificarne il restauro. Per la sporcizia ed i fori dei tarli non c’è da preoccuparsi, si riesce sempre ad ottenere almeno un discreto risultato.